La sera della prova generale di una modesta compagnia teatrale, Antonio, capocomico e primo attore, è assillato da una preoccupazione, insieme ad una speranza: il più noto fra i critici verrà ad ascoltare gli attori (sta facendo uno studio sulle antiche forme teatrali) ed un suo giudizio positivo sulla stampa potrebbe lanciare lo spettacolo ed evitare che il teatro venga destinato ad altri usi. Durante la prova, arriva in sala Peppino Patito, dipendente del Comune di Acerra : appassionato di teatro vuole far accettare un proprio lavoro alla compagnia di Antonio. Ne nasce un grosso equivoco: Antonio è convinto di parlare con il critico e lo accoglie con deferenza e l’altro, all’oscuro di tutto, comincia a parlargli non solo di teatro, ma delle proprie qualità come autore. Al termine della prova, tutti finiscono in pizzeria e a tavola si scopre che Patito non è il famoso critico. Ma sarà proprio lui a convincere l’assessore, affinché il teatro non diventi la sede di una emittente televisiva, restando invece il “luogo deputato” per spettacoli forse semplici, ma genuini.