Napoli, zona industriale di Bagnoli e dei Campi Flegrei. I due ventenni Rosa (ma non la sola Rosa, da cui il titolo) e Angelo decidono di fuggire insieme. Pappalardo, ex-marito della ragazza, non gradisce e mette alle costole dei due un killer di nome Bosnia (nonostante sia serbo). In questo clima, tutti vorrebbero andarsene, chi a Bali, chi a fare il malavitoso in Russia, chi solo con la fantasia. Nel frattempo, seguiamo i due giovani nella loro fuga, in una Napoli di disgregazione e sconfitta, fra linee telefoniche ‘calde’ e droga facile, omosessuali e violenza urbana, video porno e rapine quasi grottesche (due bande si contendono lo stesso colpo). Rosa è incinta e diventa voce narrante del film. La storia è divisa in capitoli (Far West metropolitano, Maniaci, Elogio della dieta vegetariana) e si rifà nemmeno tanto velatamente al primo Tarantino : asincrasia degli avvenimenti, senza una obbligata cronologia ; alcuni personaggi che diventano solo delle ‘parentesi’ (un ladro di appartamenti va a derubare un serial-killer; una ragazza accetta l’invito a cena di uno strano insegnante di matematica) ; narrazione in continuo flashback e così via. Ed il semi-lieto fine è quasi una contraddizione.